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TERZO 1 2" I Francia, quando nel i4‘)5 venne in Italia, si udì arringare con suo stupore in Asti da una fanciulla di 11 anni, cioè da Margherita Solari astigiana, come narrano il Chiesa (Teatro degli Scritt. piem, p. 248) e il Rossotti (Syllab. Script pedemont. p. 183), i quali indicano ancora che questa orazione si legge stampata nell’ opera di un certo Pietro Esnauderie intitolata Les Louanges du Mariage. e aggiungono ch’ ella fu valorosa nella poesia non meno che nell’ eloquenza. Laura Cereta bresciana, di cui ha scritta la Vita, e pubblicate nel 1680 le lettere latine Jacopo Filippo Tommasini, fu donna ella ancora assai famosa a quei’ tempi, e lodata perciò da Elia Capriolo (Stor, di Bresc. l. 12), benchè non sappiasi ch’ella scrivesse rime (a). In un codice a penna, che si conserva in Carpi presso il sig. avv Eustachio Cabassi, e che contiene una raccolta di Rime fatta nel 1460 da Felice Feliciarto, se ne leggono alcune di Medea degli Aleardi veronese scritte al co Malaspina pur veronese, e a Niccolò de’Malpigli bolognese) nel qual codice, oltre le poesie d altri poeti già noti, trovansene ancora alcune di Filippo Nuvolone e di Tom(a) Fratello ili Laura fu Daniello Cerelo medico insieme e poeta, morto nel l'J-zH, di cui per opera del valoroso sig. abate GiambaliUn Budella è stato pubblicato in Brescia nel 1778 un lungo poemetto elegiaco in lode di Brescia c degli illustri Bresciani intitolato: (le Foro et Laudibus Bri.ti ne ad Magni/'. Lodovicum Marlinrngum, premessevi le notizie della vita e delle opere del medesimo Daniello.