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TERZO 1771

a lungo nelle citate giunte al Vasari, e nella lettera del Mariette, e assai più esattamente dal Bosca (De Orig. et Statu Bibl. Ambros. l. 5). Dodici di essi venuti finalmente alle mani del co. Galeazzo Arconati circa il 1637, furon da lui donati alla biblioteca Ambrosiana non molto prima fondata dal cardinal Federigo Borromeo. Essi contengon figure appartenenti all architettura, alla pittura, alla meccanica, all’anatomia e ad altre scienze disegnate per mano di Leonardo colle spiegazioni da lui medesimo scritte, ma secondo il suo usato costume a rovescio, cioè da destra a sinistra. Il più pregevol tra essi, e per cui Jacopo I re d’Inghilterra aveva offerte al co. Arconati fino a 3000 doppie, è un grosso volume che contiene principalmente molte ingegnosissime macchine militari, e di altri generi ancora, da lui ideate, le quali fanno conoscere fin dove giugnesse quel rarissimo ingegno (a). Finalmente Leonardo dilevattasi ancora, come si è detto, di poesia; e un sonetto morale per riguardo a que’ tempi degno di molta lode ce ne ha conservato il Lomazzo (Della Pittura, l. 6, c. 2), riferito anche nelle giunte al Vasari, ove inoltre si

(a) Molti de’ disegni di Leonardo, esistenti nell’Ambrosiana, sono stati incisi e pubblicati in Milano l’anno 1784 per opera del sig. Carlo Giuseppe Gerli milanese. Del Trattato della Pittura di Leonardo e della Vita scrittane dal Dufresne, e così pure del Trattato della Pittura di Leon Batista Alberti colla sua Vita, conservasi nella libreria Nani in Venezia una traduzione in greco fatta da un certo Panagioto cavalier di Dossara pittore del Peloponneso.