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TEMO I 7 jy le Omelie d’Origene e più altri. Or cotai miniature quanto più si rimirano attentamente, tanto più rapiscono e destano maraviglia; così vivi sono i colori, sì vago l’intreccio, sì graziosi gli scherzi, e dipinti sì al naturale e puttini e bestie e fiori e festoni e ogni altra cosa, che l’occhio non sa saziarsi. Ciò ch è degno di riflessione, si è che in quasi tutti questi codici si veggon l’armi del celebre Mattia Corvino re d Ungheria. Ed è verisimile che come abbiam veduto che quel sovrano amantissimo delle lettere teneva in Firenze quattro scrittori stipendiati, perchè gli copiasser de’ libri, così ancora avesse al suo soldo questo miniator valoroso. Com essi passassero nella biblioteca Estense, non saprei accertarlo. Ma è verisimile che il card Ippolito d’Este, il qual visse per molti anni in Ungheria, comperasse molti de’ libri a lui venuti d’Italia; ovvero che giunta in Italia la nuova della morte del re, il duca Ercole I comperasse quelli che per lui allor si stavano apparecchiando (a). Per quanto però sien belle le miniature di Attavante, più ancora maravigliose son quelle de due tomi della Biblia di questa medesima biblioteca, dei’ quali altrove ho fatta menzione (t. 6, par. 1, p. 148), avvertendo che ne furono miniatori Franco dei’ Russi mantovano e Taddeo Crivelli; opera veramente magnifica e di tal finezza insieme e di tal ricchezza, che pochi altri codici, a mio (a) Nel tomo seguente vedremo che più probabilmente al duca Allònso 11 deesi l’altro de’ codici che già erano stati del re ¡Mattia.