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i a(38 libro poste, e all’età di Costanza, son degne di non picciola lode. Di cesi ancora, ch’ella con singolare facilità verseggiasse principalmente in latino, e questa lode fra le altre le viene attribuita in un orazion panegirica di essa, diesi ha alle stampe tra quelle pubblicate da Gregorio Britannico. Ma non so se di tai poesie si possa indicare alcun saggio. Il Crescimbeni ha data per figlia a Costanza la B. Battista (t. 2, par. 2, p.185) principessa di Camerino, e poi religiosa di s Chiara, di cui ha ancor pubblicata una Laude spirituale (t. 3, p. 106). Ma egli stesso ha poi conosciuto e ritrattato il suo errore (ib. p. 375). La religiosa fu figlia di Giulio Cesare di Varano signore di Camerino e di Giovanna Malatesta, e morì solo nel 1524 Ma un’ altra Battista fu veramente figlia della suddetta Costanza, data in isposa l’ an 1459) a Federigo duca d’Urbino, e morta in età di soli 27 anni non ancora compiti nel 1472 (Reposati, Zecca di Gubbio, t 1, p. 200, 247). Magnifiche ne furon le esequie, e il vescovo Giannantonio Campano ne recitò l’ orazion funebre che si ha alle stampe tra le opere del medesimo. Da essa raccogliesi che Battista allevata presso il duca Francesco Sforza in età di soli 14 anni recitò in Milano con istupore di tutti un’ elegante orazione latina; che tornata tra’ suoi, non v’ ebbe ambasciadore, principe, o cardinale, che passasse per Pesaro, cui ella non complimentasse, e per lo più all’ improvviso, latinamente; e che divenuta già duchessa d'Urbino, arringò un giorno con tale eloquenza innanzi al pontefice