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TERZO *-74» XVIII. Ma è egli certo che Maso fosse l’inventore di quest’arte? L’autorità del Vasari che lo afferma, ha molto peso; ma come in altre cose, così in questa ancora ei può avere errato: Vorrei da voi qualche lume, scriveva il Mariette al cav Niccolò Gaburri nel 1732 (Lettere pittor. t. 2, p. 230), sopra l’ invenzione d intagliare, e se sia nata a Firenze per mezzo di Maso Finiguerra, perchè quel che dice il Vasari, non mi par ben provato, vedendosi le stampe intagliate in Italia, ch' io abbia visto. Veramente io non ne ho ancora vedute del detto Maso, nè di Baccio Baldini. Io ne ho vedute due o tre del Pollaiuolo, e molte dAndrea Mantcgna. Bisognerebbe vederne di detto Maso per decidere chi nè stato l'inventore. Per ora io ho un forte pregiudizio contro di lui. Il Gaburri rispondendo al Mariette, confessa che dopo aver messo sossopra e cielo e terra, e dopo aver ricercati i musei Gaddi, Piccolini, Giraldi e Covoni, ed altre raccolte, non gli è mai avvenuto di trovare una stampa segnata col nome di Finiguerra (ib. p. 267). Questo argomento ha qualche forza, ma pur non ne ha tanta che basti a distruggere l’ opinion del Vasari. I primi libri che si stamparono, non hanno il nome dello stampatore. Perchè dunque non potè avvenire lo stesso ne’primi lavori ancor di quest’arte, di cui parliamo? È egli certo inoltre che non quando si possa provare che il Finiguerra incise in ra me, ei potè incidere al tempo stesso, e prima ancora degl'incisori tedeschi.