Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/52

• 206 LIBRO più eelebri donne di questo secolo, di cui benché non ci siano rimaste poesie, crediam nondimeno di dover qui ragionare, per non disgiungerla dalle altre matrone illustri pel coltivamento de buoni studj. Ella era nata nel 1428, come raccogliam da una lettera di Guiniforte Barzizza scritta nel 144a? cu‘> conie fi13 poco vedremo, dice ch ella allora contava 14 anni d’ età. È assai probabile che a Battista sua avola dovesse ella la colta educazione che ricevette; e questa non solo le arricchì la mente di pregevoli cognizioni, ma le ottenne ancora un felice cambiamento di sorte. Avea la sua famiglia nelle vicende delle guerre civili perduta la signoria di Camerino. Quando venuta l’an 1442 a soggiornar nella Marca Bianca Maria Visconti moglie del co Francesco Sforza, la giovinetta Costanza recitò innanzi ad essa una latina orazione, pregandola a ottenere dal conte a suo fratello Ridolfo la restituzione dell’ antico dominio. La fama di questa orazione detta da una fanciulla si sparse per tutta l’Italia; e Guiniforte Barzizza, che allora era in Milano, benchè non l’avesse mai conosciuta, le scrisse una lettera piena di congratulazione e di elogi (Guin. Barz". Epist. p. 124), in cui fra le altre cose le dice ch è cosa di gran maraviglia che una fanciulla di 14 anni abbia potuto scrivere con tanta eleganza, e ch è singolare onore dell’ Italia, che ivi le stesse donne vincano in eloquenza i più valenti oratori delle straniere nazioni. Per la stessa ragione ella scrisse ad Alfonso.re di Napoli, ed ebbe finalmente il piacere di veder esaudite le sue preghiere.