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1732 unno conserva ancor molte opere che sono oggetto di ammirazione a chi ben le considera. Altre città d'Italia lo ebbero a qualche tempo tra loro, e Padova singolarmente, ove fece oltre altri lavori il cavallo di bronzo in onore del Gattamelata sulla piazza di S. Antonio. L’amor ch’egli avea pe’ monumenti antichi, su’quali si andava formando, il mosse a persuadere a Cosimo il farne quella copiosa raccolta che' egli unì in sua casa, e perciò la letteratura medesima non poco dee a questo illustre scultore. Il Vasari (l. c p. 156, ec.) e il Baldinucci (l. c p. 73 ec.) parlan di lui lungamente, e questi afferma ch’ei fu il primo, che non solamente uscisse dalla maniera vecchia, che pure aveanlo fatto altri avanti a lui, ma che facesse opere perfette, e di esq disilo valore, emulando mirabilmente la perfezione degli antichissimi Scultori Greci, e (dando alle sue figure vivezza e verità mirabile. Fu ancora il primo, che ponesse in buon uso l’ invenzion nelle Storie, ne bassi rilievi, ne' quali fu impareggiabile. Lo stesso Baldinucci annovera alcuni scolari di Donatello, che furono essi ancora valorosi scultori, come Antonio Gamberelli, detto Antonio Rossellino del Proconsolo, Antonio Filarete, Bertoldo fiorentino, e Desiderio da Settignano. Io lascio in disparte più altri scultori di questa età, de’quali si posson vedere diffuse notizie presso i suddetti scrittori, come Andrea Verrocchio ch’ebbe la sorte di avere a suoi scolari Pietro Perugino (a) e Leonardo da Vinci, (a) 11 eh. sig. Annibale Mariotti con assai buoni