Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/494

1708 LlBIlO e ivi, olire altri edilìci, per ordia di Cosimo fabbricò la libreria di S. Giorgio Maggiore, di cui abbiamo altrove parlato. Ritornato col suo protettore a Firenze, fu da lui adoperato in molte altre fabbriche, e singolarmente in quella del convento di S. Marco, in cui dicesi che Cosimo spese trentaseimila ducati. Più altre notizie intorno a Michelozzo si posson leggere presso il Vasari (l. c p. 177, ec.), il quale dice solo ch’ ei morì in età di 68 anni, e fu sepolto in S. Marco in Firenze, ma non si dice quando ciò avvenisse (a). Giuliano e Benedetto da Maiano fratelli furono al tempo stesso famosi nell’ architettura non meno che nella scultura. Giuliano visse per lo più in Napoli e in Roma, e nella prima città, oltre molte sculture e più altre fabbriche, disegnò un magnifico galazzo a Poggio Reale pel re Ferdinando: in orna per ordine di Paolo li fabbricò il tempio c il palazzo di S. Marco. e per ordin di esso rinnovò ancora la chiesa di Loreto, che fu poi da Benedetto finita. Questi ancora fu valente architetto, e alcune fabbriche ne descrive il Vasari che di amendue ragiona distesamente (ib. p. 199, ec., p. 451); benché per errore, corretto poi nelle note dell’ultime edizioni, gli ^ abbia creduti non già fratelli, ma zio e nipote. (a) Al Brunelleschi si dà giustamente la lode di essere stato il primo nell’abbandonare l’antica barbarie, detta comunemente gotica, e nel richiamare il buon gusto e la maestosa semplicità dell'architettura da tanti secoli dimenticata e sbandita. Veggansi su ciò le Memorie per le Belle Arti per l'anno 1786, stampale 111 ltonia (p. 37).