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TERZO I70 7 all’architettura, e in questa più che in ogni arte riuscì eccellente. La cupola di s Maria del Fiore fu la più ammirabile tra le opere ch’ ei fece in Firenze 5 e il Vasari descrive a lungo i contrasti che per essa ei sostenne, e gli ostacoli che gli fu d’uopo di vincere. Più altre fabbriche ei disegnò in Firenze, e fu ancora chiamato a Milano, ove diede al duca Filippo Maria il modello di una fortezza e di più altri edifizj, a Pisa, a Pesaro, a Mantova, ove richiesto dal marchese Lodovico Gonzaga diede fra le altre cose il disegno di alcuni argini al Po. Fu innoltre inventore di molte macchine ingegnose, che dal Vasari medesimo si descrivono, e per ultimo coltivò ancora la poesia italiana, di che son pruova alcune rime che si accennano dal co. Mazzucchelli. Morì a' 16 di aprile del 1446 e lo stesso autor riferisce l onorevole iscrizione di cui ne fu ornato il sepolcro nel tempio di s Maria del Fiore da lui abbellito colla maravigliosa cupola da noi accennata, della quale ancora ei fece la Relazione che si conserva in un codice a penna della biblioteca Riccardiana in Firenze. Vivea al tempo medesimo Michelozzo, fiorentino egli pure, che scolaro, come Filippo, di Donatello nella scultura, al par di lui ancora si volse al disegno, e vi riuscì cotanto felicemente. che Cosimo de’ Medici volendo innalzare un palazzo, e parendogli soverchiamente magnifico quello che il detto Filippo avea ideato, seguì un altro più semplice, ma non men bello, datogli da Michelozzo. Questi, quando Cosimo esiliato andossene a Venezia, gli si diede a compagno,