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1262 LIBRO la quale ancora fa vedere che il Cariteo assai dilettavasi delle rime degli antichi Provenzali; nel che era ugualmente e forse anco più versato un nipote dello stesso poeta, lo qual jovane, dice il Summonte, per essere di natura Catalano, versato in Franza, et esercitato pure assai si in leger, come, in scriver cose Toscane, tene non poca destrezza in interpretar lo idioma e la Poesia Limosina. Parte delle rime di esso furono stampate in Napoli nel 1506, poscia altre più copiose edizioni se ne fecer singolarmente nel 1509; ed esse, trattane l’espressione non molto felice, quanto a’ sentimenti e alla tessitura sono riputate tra le meno infelici di questo secolo. XVII. Fin dal primo nascere della poesia italiana avean cominciato le donne a gareggiar cogli uomini nel coltivarla; e abbiamo veduto che ogni secolo fra molti poeti avea avuta ancora qualche gentil poetessa. Maggior numero ne ebbe il secolo di cui ora scriviamo, che fu forse il più fecondo di tutti i precedenti in donne celebri per sapere, e noi dobbiam perciò nominar qui alcune delle più illustri, colla qual occasione parleremo ancor di altre donne famose per lettere a questa età, benchè di esse non si abbiano poesie italiane. Il Crescimbeni fa menzione (t. 2, par. 2, p. 147) di Battista da Montefeltro figliuola del conte Federigo da Montefeltro, e sposata l’anno 1405 con Galeazzo Malatesta signor di Pesaro, poscia, morto il marito, religiosa di s Chiara col nome di suor Girolama. Aggiugne ch ella recitò molte orazioni all’imperador Sigismondo, a’ cardinali