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i686 1.1 uno bensì a far ridere, ma non mai a persuadere e a compungere gli uditori. I suddetti scrittori domenicani affermano che cotai Prediche sono state per errore e per impostura attribuite al Barletta; e Leandro Alberti singolarmente racconta (Ital. illustr. p. di aver conosciuto egli stesso, mentre era giovine, colui che avendole composte, per accreditar le sue maggiormente, le pubblicò sotto il nome di quel famoso predicatore. Io non ho monumenti e ragioni per confutare cotal racconto, e il credo anzi sincero e certo. Ma ancorchè il Barletta fosse veramente autore di que’ Sermoni, non perciò verrebbe egli a perder della sua fama più che tanti altri oratori di questo secolo nulla di lui migliori. Fra gli abusi in esso introdotti, uno era quello di sollevare dal pergamo le risa fra gli uditori, quasi ciò fosse lo stesso che il convertirli. E ne abbiamo esempj non solo in Italia, ma in Francia ancora, ove celebri son tuttora per cotali scempiaggini le Prediche del Menot e del Maillard, e di altri che miglior comparsa farebbono sul teatro che non sul pergamo. Le varie edizioni de’ Sermoni del Barletta, la più antica delle quali è del 1498 si annoverano dal sopraccitato co. Mazzucchelli. XI. Assai più celebre nelle storie è il nome di f Girolamo Savonarola, sì per lo sconvolger ch’ei fece colla sua eloquenza tutta Firenze, come pel funesto fine a cui essa il condusse. Delle cose da lui operate, e delle vicende a cui fu soggetto, son piene le storie tutte di quell’età, e quelle singolarmente di Jacopo Nardi, di Francesco Guiccardini, di Paolo Giovio, di