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TERZO 1 081 di fresco, c v’inserisce un inno in onor di esso da sè composto. Parecchi sonetti in lode di esso abbiamo nelle Poesie di Girolamo Casio, che lo appella il Divo Mariano (Epitafii, p. 9, 21). E pruova della rara eloquenza di questo oratore si è ciò che narra Paolo Cortese, come avvenuto, mentr egli era fanciullo, in Siena, cioè, che Mariano chiamato colà per acchetare le discordie di quel popolo tumultuante, lo commosse e lo intenerì per modo col suo ragionare, che corsero ad abbracciarsi amichevolmente Fun l’altro (De Cardinal. l. 2, p. 103). Questo scrittor medesimo nondimeno riprende altrove (ib. p. 84) Mariano, come amante di una affettata eleganza, con cui scemava la forza degli argomenti e degli affetti. IX. Non dee a questo luogo tacersi che fu Mariano in Firenze competitore e rivale del celebre f Girolamo Savonarola, di cui fra poco diremo. Fra Pacifico Burlamacchi, nella Vita che scrisse del Savonarola, pochi anni dacchè ei fu morto, e ch è stata per la prima volta data interamente a luce da monsig. Mansi (Miscell. Baluz. t. 1, p. 530, ec. ed. luc.), ne parla a lungo, ma ne fa un carattere assai diverso da quello che abbiamo udito dal Poliziano. Era in quel tempo, dic egli (ib. p. 535), un famoso predicatore più di eloquenza dotato che di santa dottrina, domandato M. Mariano da Genazzano, frate Eremitano, di vita regolare, a requisizion del quale Lorenzo de’ Medici haveva edificato un Convento bellissimo fuora della Porta S. Gallo per la sua Religione, dove detto Padre gloriosamente allora •