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1a5(t libro cominciar del seguente. Con molta lode di lui ragiona Tito Vespasiano Strozzi (Carm, p. i3t>, cd. Aid. 1513)} e più altre notizie intorno a questo poeta, e alle rime che di lui ci sono rimaste, si posson vedere presso il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1,par. 2, p. 797, ec.) (*). Gianfiloteo Achillini bolognese fratello di Alessandro da noi nominato tra’ medici, benchè morisse solo nel 1538 in età di 72 anni, vuol però essere qui rammentato, perchè seguì egli pure il cattivo gusto di poetare, che sul finire di questo secolo fu comune. Egli era per altro uomo assai dotto nelle lingue latina e greca, nella musica, nella filosofia, nella teologia, nello studio delle antichità, delle quali avea raccolta gran copia. Delle molte poesie da lui composte, delle loro edizioni, di altre circostanze della vita dell’Achillini, e di altri libri ch’ ei diede in luce, veggasi il co. Mazzucchelli (ib. t. 1, par. 1. p. 108, ee.) (a). Io mi affretto ad uscire da questo poco lieto argomento, e perciò fra molti altri poeti, dei’ quali potrei qui (*) Se non per l’eleganza, almeno per 1’ argomento di cui prese a trattare, si può qui far menzione di un altro poeta italiano, le cui rime io ho vedute in un codice ins. della libreria di S. Salvadore di Bologna. Esso è intitolato: Operetta volgare intitulnta Barbatiteli coni posta da Pentura di Malgrado Castello in Liuti sana. E iu lode della famiglia, e principalmente di Agostino Barbarico eletto doge nell'anno ed è dedicalo a Multaiilonio BurLiango capitano c podestà di Trcvigi. (17) Veggasi anche l’articolo che intorno a (»io. Eiloteo Achillini ha pubblicato il eh. co. Eantuzzi (Scritt. bologn. l. 1, p. 63, et.).