Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/38

  • 253 LIBRO

ad usarsi, ei potrebb’essere proposto come un dei’ migliori modelli (*). XIII. Di Panfilo Sasso ci riserbiamo a dire tra’ poeti latini, poichè tra essi ei può avere più onorevol luogo che tra gl italiani. Del Notturno napoletano appena abbiamo notizia alcuna. Il Quadrio crede (t a,/), a «4) che questo non fosse già soprannome, ma cognome proprio di famiglia, e dice che il suo Canzoniere fu stampato nel sec xvi senza nota nè di luogo nè di anno, ma ch’ei fiorì circa il 1480. In questa biblioteca Estense però si hanno alcune raccolte delle poesie del Notturno stampate separatamente in Bologna tra’l 1517 e’l 1519, ciascheduna delle quali è intitolata: Opera nuova de Noe turno Neapolitano, ne la quale vi sono Capitoli, Epistole, ec. In alcune sue stanze intitolate Viaggio egli afferma di aver viaggiato per tutte e tre le parti del mondo, ma dell’America non dice motto: E le tre parti del mondo ho cercato, L’Africa, l’Europa, e l’Asia doppia, Dove cento regioni ho ritrovato, Tutte diverse, ed altre cose in coppia, ec. In fatti le stesse sue poesie cel mostrano or in uno or in altro paese. Egli ha ancora alcuni sonetti nel dialetto di Bergamo; il che sembra indicarci ch’egli ivi abitasse per qualche tempo. In due capitoli descrive l’esequie del famoso generale Gian Jacopo Trivulzi, e del marchese (*) Alcune rime inedite dell’Unico Aretino eonsorvansi nella libreria Nani (Codici mss. della liltr. A'ani, p. i35).