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TEnzo 1531 suo poema fa menzione Mario in quella elegia, diviso in sedici libri, in cui descrive le imprese di Ercole, e vi unisce le lodi di Ercole I duca di Ferrara, a cui è dedicato. L’originale di questo poema, che parimente non è stato finora rammentato da alcuno, si conserva,in questa biblioteca Estense, nella quale abbiam parimente un opuscolo De bellicis artibus et urbanis da lui dedicato al duca Borso, e il romanzo italiano intitolato Glicephira Ninfa Bolognese, di cui parlano il march Maffei e il Quadrio (t. 2, p. 3<)5; t. 7, p. 108). Amendue queste opere son da lui accennate nella suddetta elegia, come pure le Elegie in lode di Cosimo de’ Medici, che si conservano nella Laurenziana con molte altre poesie del medesimo (Band. Cat. codd. lat. t. 2, p. 159, t 3, p. 799, ec.). Accenna poscia una Vita d’Isotta, non so se della veronese, o della riminese (’), un opuscolo delle Lodi della poesia indirizzato ad Ermolao Barbaro, un libro contro le facezie di Foggio, (*) lo lio qui dubitato se la Vita d’Isotta, che Giammario I-'ilell'o afferma di avere scritta, dovesse intendersi d’Isotta Nogorola, o d’ Isotta da Rimini. Il Catalogo de’ MSS. di S. Michel di Murano mi ha fatto conoscere che fu la Nogarola, di cui il Filelfo scrisse la Vita, che ivi conservasi (Bibl. MSS. S. Mich. Venet. p. 894) insieme con alcune poesie in lode della medesima altrove già pubblicate (Mem, per servire alla Stor. letter. t. 6, par. 6, p. 17; t. 7, par. 1, p. 23). Il P. ab. Mittarelli nel darci di ciò ragguaglio ci avverte insieme che Giammario scrisse anche un’ altr opera intitolata Isottidis in lode d’Isotta da Rimini; ma non ci dice nè ove essa conservisi, nè su qual fondamento egli 1’ alienili.