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TERZO 1487 ¿a Roma ad Arezzo, ed essendogli stato negato in questa città l’alloggio, perchè era appestato, egli o per furore di frenesia, o per violenza del male, corse a gittarsi in un vicin fiume, e, benchè trattone presto, morì il dì appresso; intorno a che è degna di esser letta una lettera dell’ab. Agliotti (l. 3, ep. 46); Francesco da Castiglione da noi mentovato poc’anzi, Giampietro da Lucca, Teodoro Gaza, Pietro Balbi da Pisa, che dal Prendilacqua si dice dottissimo in astronomia, e ch esercitossi ancora nel tradurre di greco in latino più opere annoverate dal co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 1, p. 89, ec.) (a); Giannandrea da Vigevano, che fu poi vescovo di Aleria (*); Baldo Martorelli che fu poi maestro de’ figli di Francesco Sforza; Gabriello da Concorreggio c Pietro Manna professori di belle lettere, il primo in Brescia, il secondo in Cremona; Bernardo (a) Alle opere tradotte dal greco da Pietro Balbo pisano che si annoverano dal co. Mazzucchelli, deesi aggiugnere Procli Theologia, che al fine ha l’epoca de 23 di marzo del 1462, e ch è da lui dedicata a Ferdinando re di Napoli. Del codice che contiene quest’opera, mi ha data notizia il colto e mio benemerito amico sig. Giuseppe Beltramelli più altre volte da me lodato. (*) Giannandrea da Vigevano qui nominato scrisse egli pure un breve ma magnifico elogio del suo maestro Vittorino da Feltre, nella prefazione premessa alla sua edizione di Livio, in cui fra le altre cose osserva che fu Vittorino ’il primo tra’ professori a spiegare pubblicamente quel grande storico. Anche la Vita che del medesimo Vittorino scrisse Francesco da Castiglione, è stata in parte pubblicata dal ch. sig can Bandini (Cat. Codd. mss. lat, Bibl. Laur. t. 3, p. 4'5).