Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/252

l466 LIBRO servigio ilei re di Napoli nell’ impiego di segretario. Alla qual pruova un’ altra ne aggiugnerò io tratta dalle Opere di Lorenzo Valla, il qual racconta che quando egli l’an 1447 abbandonato il campo del re Alfonso in Toscana, sen venne a Napoli, e quindi a Roma, era con lui Girolamo, e assaltati presso Siena da una truppa di 160 nimici, questi insieme con alcuni altri fu fatto prigione, e benchè ancor giovinetto fu tormentato: Hieronymus Regium Secretarium dignum Guarino patre juvenem cum aliquot aliis, qui praecedebant, exceperunt... Hieronymus, et si magis adolescens quam juvenis, tamen, ut poslea mi/ii re tu Ut, ab hostibus tortus est (Antidot. in Pogg. l. 4 Op. p. 354)• Le quali parole ci mostrano ancora che riebbe poscia la libertà. Ma fin quando e dove vivesse egli poscia, niun cel dice. Nulla pure, ch’io sappia, sene ha alle stampe; ma solo se ne conservano orazioni ed epistole e poesie manoscritte, come mostrano il suddetto march Maffei e il Borsetti. Più celebre ancor fu Battista, professore in Ferrara di lettere greche e latine, e maestro fra gli altri di Giglio Giraldi e di Aldo Manuzio, che gli dedicò la sua edizion di Teocrito e di altri poeti greci nel 1495. Angiolo Poliziano il dice il più celebre professore della sua età (Epist. l. 1), e gli onori che gli furono conferiti, ci pruovano in quale stima egli fosse. Nell’ iscrizion sepolcrale postagli nella chiesa di S. Paolo in Ferrara si afferma che dal duca Borso fu inviato ambasciadore in Francia; che da lui pure ebbe doni e distinzioni non ordinarie; e che da