Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/231

teuzo 1445 vil*» (listinto col medesimo nome (Maffei, l. c. p. 302). t)i un altro poeta laureato io debbo la notizia al ch. sig. bar Vernazza, versatissimo nella storia letteraria del Piemonte, il quale con singolar gentilezza ne ha meco comunicati quei’ monumenti ch’ egli con l’indefesso suo studio ha raccolti, e da’ quali io spero che il pubblico trarrà un giorno copioso frutto. Egli è Filippo Vagnone de’ signori di Castelvecchio e maggiordomo della corte di Savoja, morto nel 1499) e sepolto nella chiesa de’ Francescani in Moncalieri (*). Una lunga elegia di 184 versi se ne ha nell'opera di Giovanni Nevizzano intitolata Silva Nuptialis; e un’ altra tra le Lettere di Pietro Cara (p. 108 ed. Taurin. 15 20), ove ancora si legge una lettera del Vagnone al Cara medesimo (ib. p. 86). Frequente menzione di esso si fa in dette Lettere, e vi si parla singolarmente di un’opera (■*) A Piobese presso Torino trovasi ora l'urna in mi clicosi die fosser chiuse le ossa del poeta Filippo Vagnone, ed essa è presso i Minori Riformati, che se ne servono a lavare i loro panni. In un lato si veggono scolpite le nove Muse, c Apollo tra esse. Veli' altro si vede il combattimento di Perseo e di Medusa v indi Perseo a cavallo del Pegaso col teschio della Gorgone sullo scudo in atto di volare sopra il Parnaso: poscia lo stesso Perseo in atto d’impietrire il mostro marino che stava per divorare Andromeda, e Cefco che in lontananza rimira il fatto. All'un de’ capi veggonsi le arme gentilizie; nell' altro leggevansi alenili versi t ma esso è conficcato ne) muro pel nobil uso a cui l’urna'fu destinata. Di questa notizia 10 son debitore al più volte e non mai abbastanza da me lodato sig. barone Vernar za