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TERZO l435 battimento ih Davide con Golia insiem con altri epigrammi stampato pure in Milano nel 1692. Que’ nomi di Appollonio Collatio fecer creder ad alcuni ch’ ei fosse un autore vissuto circa il vii secolo; e perciò il primo de mentovati poemi fu inserito nella Biblioteca de' Padri. Ma la sola eleganza con cui esso è scritto, bastar poteva a provare ch’ egli era ben lungi da que’ barbari secoli. Infatti, oltre mille altre pruove, egli all’ultima delle opere mentovate premise la dedica a Lorenzo de’ Medici, e i Fasti furon da lui dedicati al card Ardicino della Porta onorato della porpora nel x Al* cuni altri più brevi componimenti di questo poeta si accennan! dal Sassi (Hist typogr. mediol. p. 232), il quale, come pure il Cotta, rammenta altre edizioni che delle Poesie del medesimo furon poi fatte. XXXIV. Poniam fine alle serie de’ poeti latini col ragionare di uno il quale per varietà di vicende e per estension di sapere non fu inferior ad alcun de’ suoi tempi, ma le cui opere appena note a pochissimi ne han quasi fatto cadere in dimenticanza il nome. Parlo di Pontico Virunio, intorno al quale io non ho molto ad affaticarmi, perchè ne ha già illustrata la Vita con grande esattezza il ch. Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 2, p. 293, ec.), valendosi di quella che già ne scrisse Andrea Ubaldo reggiano fratello della moglie del medesimo Pontico. Io dunque non farò che accennare ciò ch’ei narra ili'tesamente, e rimetterò chi legge alle pruove che quel dotto scrittore ne adduce. Lodovico Pontico, ossia da Ponte,