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« 236 LIBRO fece nel leggiadrissimo coro delle Baccanti inserito nel suo Orfeo, ma principalmente perchè egli congiunse insieme altezza di sentimenti, eleganza dì espressione e soavità di metro, benchè a quando a quando vi s’incontri ancor qualche avanzo dell antica rozzezza. Una canzone che ne ha pubblicata il Crescimbeni (Stor. della volg. Poes. p. 39), dopo quelle del Petrarca è forse la prima che noi troviamo degna di esser letta. Più d’ogni altro componimento però sono in gran pregio le Stanze dal Poliziano composte per la giostra di Giuliano de’ Medici fratel di Lorenzo il Magnifico, giacchè coloro che le dicon composte per l'altro Giuliano figliuolo dello stesso Lorenzo, danno con ciò a veder chiaramente di non averle mai lette. Il M acchiavelli racconta (Stor. fiorent l. 7) che un anno dopo la morte di Cosimo il padre della patria, cioè nel 1465, s’intimarono in Firenze solenni giostre, e che in esse Lorenzo ottenne la prima lode. Vedremo di fatto che Luigi Pulci cantò co’ suoi versi il valor di Lorenzo; ma che non giunse a conseguir quell onore che ottenne poscia il Poliziano in somigliante occasione. Quando si facesse la giostra in cui Giuliano fu vincitore, gli scrittori di que’ tempi nol dicono, e il Menckenio, dopo aver su ciò lungamente disputato, conchiude dicendo (Vita Polit, p. 44 » ec) che probabilmente ciò accadde qualche tempo dopo la giostra in cui Lorenzo riportò l onor del trionfo. Ma ciò a mio parere non solo è probabile, ma certissimo; perciocchè il Poliziano nato nel 1454 non contava che 11 anni nel 1465. Chi mai