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TF.HZO l431 nostro Tibnldeo. Questa morte dell infelice Marullo si rammenta ancora da Rafaello Volterrano (Comm. Urbana, p. 457), che la dice avvenuta in quel giorno stesso in cui egli era partito dalla casa di lui medesimo ove abitava. Abbiam veduto altrove le nimicizie ch'egli ebbe col Poliziano per cagione di Alessandra Scala, che fu poi sua moglie. Ma di lui e del Rallo, che solo per abitazione furono italiani, basti l aver qui detto in breve. Soggiugne il Giraldi Gabriello Altilio, di cui dice di aver lette sol poche cose, ma che nell Epitalamio da lui composto nelle nozze d’isabella d’Aragona mostra dottrina ed eloquenza non ordinaria, benchè talvolta congiunta con affettazione, e che morì vescovo di Policastro. Dell’ Altilio più copiose notizie si troveranno presso il Tafuri (Scritt, del Regno di Nap. t. 2, par. 2, p. 294; t. 3, par. 4, p. 349), e il co Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1, par. 1,p. 535, ec.), i quali accennano gli elogi che molti scrittori di que tempi, e il Pontano principalmente, ne han fatto, e pruovan ch’ egli verisimilmente morì non nell’anno 14^4 1 come ha creduto l’Ughelli, ma circa il 1501; e annoverano le Poesie latine che se ne hanno alle stampe (a). Gli ultimi due che dal Giraldi qui si rammentano, sono Pietro Gravina e Girolamo Carbone. Del primo dice che fu di patria siciliano; che (a) Fiù esatte notizie intorno all'Attilio ci ha poi date il eh. F. d’Afflitto, il quale conferma l'opinione qui accennala, ch’ei morisse circa il i5oi (Meni, itegli Scria, napoì. t. i, p. 246, ec.).