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TF.KZO l/jaavendo il re Carlo VOI occupato il regno di Napoli, e prese solennemente le insegne reali, fece in quell’incontro un pubblico ragionamento il Pontano, alle laudi del quale, dice il Guicciardini (Stor. d Ital. l. 2), molto chiarissime, per eccellenza di dottrina e di azioni civili dette quest'anno non picciola nota, perchè essendo stato lungamente segretario de’ Re Aragonesi, e appresso a loro in grandissima autorità, parve, che o per salvare le parti proprie degli oratori, o per farsi più grato a Francesi, si distendesse troppo nella riputazione di quei Re, da’ quali era sì grandemente stato esaltato; tanto è qualche volta difficile osservare in sè stesso quella moderazione e quei precetti, co’ quali egli ripieno di tanta erudizione, scrivendo delle virtù morali, e facendosi per l’universalità dell ingegno suo in ogni specie di dottrina maraviglioso a ciascuno, avea ammaestrato tutti gli uomini. Non sappiamo se egli, partiti i Francesi da Napoli, e rientrativi gli Aragonesi, ricuperasse presso di loro l’antico grado di confidenza e d’onore. Egli finì di vivere in età di 77 anni nel 1503 come pruova Apostolo Zeno, presso il quale si posson vedere altre notizie appartenenti alPonlano, ad Adriana Sassonia di lui moglie, a’ figli che n’ebbe, cioè un maschio, la cui morte egli pianse con una elegia (F.ridanor. I. 2, p. 134 >» e due femmine, le cui nozze celebrò pur co’ suoi versi (De Amor, conjug. l. 3, p. 59, 61). XXXI. Abbiamo altrove parlato delle opere storiche e filosofiche di questo dotto ed elegante scrittore. Quanto alle poesie latine grande ne è XXXI. ic «jMtre.