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t4a6 libro salire in tal occasione per mezzo del principe Alfonso suo scolaro al primo grado di autorità e d’onore presso il re Ferdinando; e che vedendosi in ciò deluso, scrivesse il leggiadro dialogo intitolato Asinus. in cui rappresenta sè stesso pazzamente impegnato nell’accarezzare in ogni possibil maniera un asino che al suo benefattore si mostra grato soltanto con morsicature e con caici (*). Ma lo stesso Pontano non diè gran pruova in se stesso di quella riconoscenza che desiderava in altri. Perciocché (*) Quando io scrivea questo tomo della mia Storia, non ave.i ancora veduta la Vita che del l’ontano ha scritta elegantemente in latino e stampata in Napoli nell’an 1761 il P. Roberto da Sarno della Congr dell’ Oratorio. Da essa io raccolgo che il Pontano fece in Perugia i primi suoi studj, e che v’ebbe a suo maestro un certo Guido Trasimeno, che il l’ontano dice uomo assai colto. Ma il P. de Sarno non fa menzione degli altri 3 maestri che’ ebbe il Pontano, e de’ quali non ebbe egli uguale stima. Dalla stessa Vita raccogliesi che il Pontano dalla sua patria passò al campo del re Alfonso, che allora combatteva coi’ Fiorentini, e ciò dovette accadere nel i447» c c^ie C°1 re medesimo passò poscia a Napoli; e che il motivo che indusse il l’ontano a scrivere il satirico dialogo intitolato Asinus, non fu già il non essere stato sollevato dal re Ferdinando al primo grado d" autorità, che anzi allora veramente l’ottenne, ma il non avere ottenuta una signoria ch’ egli chiedeva. Più altre circostanze intorno alla vita, a’ costumi e alle opere del l’ontano si possono ivi vedere minutamente spiegate, sulle quali a me non è lecito di trattenermi. Al fin del libro egli ha pubblicata una breve e non intera Vita, che già ne scrisse lo storico Tristano Caraccioli in questo tomo medesimo rammentato. Si può ancora vedere l' articolo che intorno al Pontano ci ha poi dato l'erudito sig. Francescantonio Soria (S'arici nap. 1.1. p. 490,ec.) ».