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TERZO 1^31 felicità singolare nel ragionare all’ improvviso in verso non men che in prosa 5 ma avverte insieme che correva fama tra molti che egli avesse le orazioni venali, e che le componesse secondo il prezzo che venivagli offerto; e aggiugne che avendo voluto Leon X porlo a confronto con Andrea Marone celebre improvvisatore anch’esso, Rafaello in questo cimento rimase vinto. Non sappiamo fin quando ei vivesse. Certo ei vivea ancora nell'an 1514 » in cui sono scritte le lettere or mentovate. Altro di lui non si ha alle stampe che un latino elegante dialogo intitolato Leo, perchè tratta delle lodi di Leon X e della famiglia dei’ Medici. Esso fu pubblicato la prima volta in Parma l'an 1753 dal ch. dott. Francesco Fogliazzi, che vi ha aggiunta qualche lettera di Rafaello, e ha corredata quest opera di erudite annotazioni, premessavi ancora una esatta e diligente Vita dell autore di essa (n). Altre lettere e altre (a) Tre orazioni di Raffaello si hanno alle stampe, una in lode di S. Tommaso, che abbiam detto poc'anzi attribuirsi per errore ad Aurelio, e che fu detta, secondo il Diario del lini cardo, nel 1498 un’altra ne’funerali di Guglielmo Perrerio primo auditore delle cause apostoliche, detta nel i5oo (Audifr. Cat.rom. Kdit.p. 355); e un'altra in morte del Cardinal Domenico della Rovere detta nel i5oi, di cui si ha copia nella Chigiana in Roma. Molte altre orazioni dette da Raffaello in occasione delle cappelle papali si accennano ne loro Diarj da Burcardo e da Paride Grassi, e l'ultima è de’ 30 di giugno del 1515 (il che ci mostra Raffaello vivo ancora in quell'anno) in morte di Concessina sorella di Giulio II maritata in un Ridolfi!. Burcardo parlando di una di esse, ch’ei tenne nel 1 (97, dice: < Jialionem