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TERZO tu leggerai con piacere; e ciò ancora io ho fatto, perchè venendo egli costà, tu possa udirlo, ec. Al qual elogio son conformi più altri, benchè più brevi, di altri scrittori di quel secolo, che si posson vedere uniti insieme e premessi alla nuova edizione fatta in Roma l’anno i;35 do’libri di Lippo De ratione scribendi. XXVII. Così rendutosi Aurelio famoso in tutta l Italia, ottenne la grazia e la stima de’ più dotti uomini e de' più gran principi di quella età. Ei fu singolarmente per qualche tempo in Napoli a tempi del re Ferdinando II, e passato da Napoli a Roma, ebbe, come affermasi dagli scrittori Agostiniani citati dal co Mazzucchelli, a suo scolaro Giammaria del Monte, che fu poi papa Giulio III (‘); e ivi pure finì di vivere nell’ottobre del 1497 ^ come pruova il P. Gandolfi (De CC Script, augustin. p. 86). Molte e di diversi argomenti sono le opere che ne abbiamo alle stampe, nè si può a meno di non istupire al reflettere che un cieco potesse giungere a sapere e a scriver tanto. L’opera fra tutte a mio parere la più pregevole è quella De ratione scribendi, scritta con singolare eleganza, e in cui si espongono i precetti intorno (*) Il P. Lettor Vernni mi ha fatto riflettere che essendo Giammaria del Monte, che fu poi Giulio III, nato nell’anno 1487, ed essendo il Rrnndolini morto nel 1497, «juesti non gli potè esser maestro se non ne’ primi rudimenti; il che anche per altre ragioni non è probabile, l-'orse ciò doveasi dire di Rnfaello Brandolini che visse in lloma almeno fino al t5i4TlRAliOSCHI, Voi IX. l3 XXVIl. Su* OpCT*.