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l'Enzo 13yg favorevole prevenzione riguarda a questo poeta, che non temesse di dire che sarebbe, credeva egli, venuto un giorno in cui Battista si riputasse di poco inferiore all’antico suo concittadino (Epist. 2, ep. 395). A me sembra che più giustamente di tutti ne abbia ragionato il Giraldi, che così ne dice (l. c p. 534). Io lodo il pensiero e l’ottima intenzion di Battista; ma ei fu poeta pronto più che maturo. Quasi innumerabili sono i versi da lui scritti, co' quali tanta fama ottenne presso de’ rozzi e del volgo, ch egli era quasi creduto il solo poeta che allor vivesse, e, un altro Virgilio. Ma, Dio immortale! qual diversità fra l’uno e l’ altro! Virgilio è in ogni sua parte perfetto. Questi al contrario ha usato continuamente d un eccessiva,, e direi quasi temeraria libertà nel verseggiare, nella quale anzi egli è sempre andato crescendo. E così suole avvenire che coloro che hanno minor discernimento, e più si compiacciono di lor medesimi, si veggan venir meno ogni giorno, e in vecchiezza mancar del tutto; perciocchè l ingegno va scemando ogni giorno. Ne’ primi anni ei fu più lodevol poeta; ma dappoichè l estro e il fervor giovanile cominciò a svanire, ei fu a guisa di un torbido fiume che uscendo fuor dalle sponde non può essere trattenuto da alcun riparo. Appena possiam leggere i versi da lui composti negli ultimi anni. Nè io così di lui vi ragiono per atterrare in certo modo le statue che i Mantovani gli hanno innalzate, ma per avvertirvi qual conto dobbiate farne. Il Giovio aggiugne che Battista coltivò ancora la lingua ebraica, e a questo studio attribuisce in