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Delle opere del Campano ci han dati ancora esatti catalogi l’Oudin (De Script, eccl. t 3, p. 2679) e il Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin.. t 1, p. 326); ed io perciò ho creduto di potermi spedir brevemente nel ragionarne. XX. Non men famoso per la facilità di far versi fu a’ suoi tempi Battista Mantovano, così detto dalla sua patria. Egli era della famiglia Spagnuoli, ma nato, se crediamo al Giovio (in Elog.), d’illegittima nascita (a). Lo stesso Batista in una elegia, in cui dà un picciol ristretto (a) La Vita di Battista Mantovano scritta con molta erudizione dal P. Florido Ambrosi carmelitano, e stampata in Torino nel 1785, e alcune altre notizie gentilmente comunicatemi dal ch. sig. Avv Leopoldo Cammillo Volta mi danno il mezzo a correggere e ad aggiugnere alcune cose a questo articolo. Le Memorie del soppresso convento del Carmine in Mantova pruovano ch’ei nacque a’ 17 di aprile del 1448 L’illegitimità della nascita è una favola troppo facilmente adottata dal Giovio. La madre di Battista fu Costanza de’Maggi gentildonna bresciana, e moglie di Pietro di lui padre; e come tale più volte ei la nomina I Op. t. 3, p. 302; t. 1, p. 139)). Il nome della famiglia spagnuola di origine era Modover, come ci mostra l’iscrizione sepolcrale a lui posta, che tuttor vedesi nel chiostro del detto convento. Ch’ei deponesse il governo dell’Ordine, è cosa almeno dubbiosa assai. Ed è poi falso certamente che Federigo Gonzaga gli facesse innalzare una statua di marmo. A questo errore di molti scrittori ha data forse occasione un busto di terra cotta di Francesco Gonzaga padre di Federigo, che vedesi in Mantova in mezzo a due busti di Virgilio e di Battista con quel celebre verso: Argumentum utrique ingens, si secla coissent. Finalmente deesi ammetter per certo, come ha provato l!autor della Vita, che il Mantovano fu assai ben versato nello studio della lingua ebraica.