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»388 LIBRO Camerino nel i5:ì3, e finalmente in Parma nel 1691; dalla quale edizione furon tolte alcune oscene poesie. Ed ei certo ebbe tempo di scriver molto, poichè giunse all’anno centesimo di età, come si prova nella breve Vita di esso premessa a qualche edizione, ove si aggiugne che ei morì in Fano verso il 1500. Si vede in esse molta facilità, ma non molta eleganza; e alcuni scrittori, che l'hanno paragonato ad Ovidio, non hanno avvertito che non basta essere ubertoso e facondo per potersi paragonare al poeta di Sulmona, ma conviene imitarne ancora quella leggiadrissima fantasia e quell’ammirabile naturalezza che ne è il principale ornamento. Parla innoltre con lode il Giraldi di Paolo da Piscina soprannomato Marso, cui dice uomo assai erudito e di facilità ammirabile nel verseggiare, e ne accenna, oltre altre poesie, il Genetliaco di Roma e i Comenti sopra i Fasti di Ovidio, delle quali opere niuna a mia notizia ha veduta la luce ('). Di Paolo e di Pieabate Gianfrancesco Lancellotti, e premesse alle Poesie del medesimo stampate in Jesi nel 1772 (p. n3,ec.). Vegganii ancora le Lettere pittoriche perugine del chiarissimo sig. Annibaie Mariotti, il quale ni renna di averne veduto un bel codice di poesie latine da lui scritte, mentre stava nel collegio della Sapienza Vecchia di Perugia {p. 273). (*) 1 Conienti di Paolo Marso sui Fasti d’Ovidio furono più volte stampati, cioè in Venezia nel 1485 e nel 1.Ì92 e nel 1520, e in Tusculano sul lago di Garda nel 1527, aggiuntevi ancor le note di Antonio Costanzo da Fono, che è quell’Antonio Volsco da Fano cui loda il Marso nella sua prefazione, e di cui abbiam pure i Comenti sopra le Eroidi stampati in Parma nel 1481. Il Morso nella prefazione medesima narra di esser [ artito