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i33o 1 IT1RO ultimi anni ha dati alle stampe, nella libreria del suo convento di S. Spirito in Reggio ha rinvenuto un antico codice in cui l Orfeo ci si odi? in l'orma molto migliore. Ed ei ce ne ha data di fresco una bella edizione corredata di osservazioni e di note. Ivi l Orfeo è primieramente intitolato Tragedia, e la tragedia, secondo le leggi, vedesi in cinque atti divisa, la qual divisione è annunciata al fine del prologo con questi due versi: Or stia ciascuno a tutti gli atti intento, Che cinque sono; e questo è l argomento. Il dialogo è assai più regolato, e lo stile ancora n è spesso più elegante. L’inno scioccamente intruso in lode del card Gonzaga qui non si vede; ed esso in fatti non dee vedersi che tra le poesie latine del Poliziano, fra le quali ancora è stampato. Vi si legge in vece un coro assai elegante a imitazione de’ Greci, in cui le Driadi piangono la morte di Euridice. Vi si scorge l’ornamento e la disposizion del teatro, come al principio dell’atto iv, quando Orfeo giunge all’Inferno, ove nel codice reggiano si legge: In questo atto si mostrano due. Rappresentazioni, cioè da una parte la soglia esterior dell’Inferno, ov’è Orfeo, e l’interno di esso, che vedesi prima da lungi, e poscia si apre, perchè Orfeo vi entri. Queste ed altre simili riflessioni si potran vedere più ampiamente e con erudizione distese in questa nuova edizion dell’ Orfeo dataci dal P. Affò, il quale con questa occasione ha rischiarati ancora più altri punti appartenenti alla storia della poesia