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TERZO 1^29 differire l’epoca di questa azione, benchè a me non sia riuscito di trovarne il tempo preciso. È certo però, ch essa non sì può ritardare oltre il 1483, in cui morì il card Francesco Gonzaga; e perciò non avendo noi alcun’altra azione drammatica, dopo le rappresentazioni de’ sacri Misteri, che non son degne di questo nome, più antica di questa (poichè quelle rappresentate in Ferrara non cominciali cheali48(>), deesi a giusta ragione all' Orfeo del Poliziano la lode dì essere stata la prima rappresentazion teatrale, scritta non solo con eleganza, ma ancora con qualche idea di ben regolata azione, che si vedesse in Italia. Egli è vero che l Orfeo, qual si è avuto finora alle stampe, è anzi una farsa disordinata e confusa, che un giusto componimento drammatico. Non vi si vedea division di atti e di scene; irregolare e mal intrecciato era il dialogo; e ridicolo sopra ogni cosa era l'uscire che faceva improvvisamente Orfeo a cantare un’ode saffica latina in lode del card Gonzaga. Ma il Poliziano ha avuta la rea sorte comune a molti altri scrittori, che questo suo componimento sia stato da’ copisti ignoranti corrotto e guasto; perciocchè esso non fu pubblicato, come ricavasi dalla prima edizione, che a’ 9 di agosto del i4o4> c’°^ 4^ giorni soli prima ch’egli morisse; e perciò egli forse non vide, o certamente non potè emendare i gravissimi errori che vi eran corsi. Per buona sorte del Poliziano il poc’anzi citato ch P. Ireneo Affò Minor Osservante, già noto al mondo per altri suoi libri assai eruditi che in questi