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i3a6 LIBRO die in Ferrara, crasi veduto in Mantova un maStifico teatro, ed erasi ivi rappresentata un’ aone a cui deesi per ogni riguardo il primato Aui facessimo recitare diete Commedie, il fu dato la parte sua a cadaune di quelli, che li havevano ad intervenire, acciocch' imparassero li versi a mente, et dapoi che furono recitate, Nui non avessimo cura di farle ridurre altramente insieme, ne tenerne copia alcuna, et il volergele ridurre al presente seria quasi impossibile per ritrovarsi parte di quelle persone, ch intervennero in dicte Commedie, in Franza, parte a Napoli, et alcuni a Modena et a Reggio, che sono uno Zacchagnino, et m. Scarlattino. Si che la S. V. ne haverà excusati, se non ge le mandemo. Lo è ben vero, che volendole Nui fare recitare a la Ill. M. Marchesana se la non se partiva, havevamo dato principio a volere fare rifare la parte de li predicti, che li manchano, cavandole dal testo delle Commedie di Plauto, che se i itrovarno aver traducte in prosa. Ma dopo la partita sua non vi havemo facto altro. Se la S. V. desiderarà mo de avere alcuna de dicte Commedie in prosa, ed ne advisi quale, Nui subito la faremo cavare dal libro nostro voi,intieri, et la manderemo a la V. S. a li beneplaciti de la quale ne offerimo paratissimi. Ferrariae quinto Februarii 1496 Hercules I)ux Ferrariae. Deesi qui avvertire che ove leggesi nella lettera, che alcuni degli attori trovavansi allora in Francia e in Napoli, nel margine della medesima si legge, Francesco Ruino: Pignatta, il primo de’ quali era probabilmente in Francia, il secondo in Napoli; il che ci mostra che da Ferrara si sparsero in ogni parte cotali attori, e insegnarono alle altre provincie e alle altre città il modo di rappresentare commedie. È ancor degno di osservazione ciò ch egli dice delle Commedie di Plauto, che si n'trovamo aver traducte in prosa, ove par che c indichi traduzioni da lui medesimo falle}