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terzo i3a5 certamente fu posteriore di molti anni alle finor mentovate, come ad evidenza ha mostrato Apostolo Zeno (Bibl. t. 1, p. 384)* Abbiamo ancora in questa biblioteca Estense una commedia latina in versi jambici sulla conversione di S. Agostino, scritta da Pietro Domizio (*) sacerdote, che teneva scuola in Ferrara, e dedicata al duca Ercole I. Essa, come raccogliesi dalla prefazione che l’autore vi ha premessa, fu composta ad istanza del celebre F. Mariano da Genazzano, che ivi allor predicava, e fu pubblicamente rappresentata innanzi a gran numero di religiosi Agostiniani. Il detto F. Mariano predicò in Ferrara nell’an 1491 e nel 1494 (Script. rer. ital. vol. 24 j fK 288), onde a uno di questi due anni deesi assegnare la rappresentazione di questa commedia (**). Prima però (’) La Commedia qui accennala di Pietro Domizio dovette recitarsi in Ferrara nell’anno 1 <4f>4 » npl qual anno fu ivi tenuto il generai Capitolo degli Agostiniani. (*’) Un bel monumento intorno alle rappresentazioni teatrali della corte di Ferrara abbiamo in una lettera del duca Ercole I al marchese di Mantova Francesco Gonzaga, scritta nel 149!», che conservasi in questo ducale archivio, e spero che non dispiacerà a chi legge vederla qui riferita: Illustriss, et Excellentiss. Domino Genero et Fratri nostro (dilectissimo Domino Francisco Marchio ni Munitine illustrissimi Doni. Venetor. Armor Capit, generali. Illustr. et Ex. Domino Gener et fr, nost. dii eri. Tlavemo ricevuta la lettera de la S. V. per la quale la ne addi manda, che vogliamo mandarle quelle. Commedie vulgari, che Nui già facessimo recitare. Et in risposta gli dicemo chel ne rincresce non poter satisfare al desiderio suo: che volemo che la sappia, che quando