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« 314 unno una bellissima festa suso la predicta Sala, et dopoi un’altra bella Commedia (ib. p. 282). Di commedie parimente par che debbasi intendere ciò che ivi si narra al 1 {<>3 in occasione della venuta a Ferrara di Lodovico il Moro: Marti (cioè a’ 21 di maggio) si fece una bella festa in lo Giardino, et ghe furono tutti li predicti Signori: Mercori. Si fece un altra festa di Menecemio, et li furono tutti li predicti Signori (ib. p. 283). Nè ciò solamente. Ma il medesimo duca con tutta la sua corte andossene nell’agosto dello stesso anno a Milano per certe commedie che ivi doveansi rappresentare: siiti XV (d’agosto). Il Duca Hercole, Don Alphonso, et molti altri si partinno da Ferrara per andare a Milano a solazzo, et per fare certe Commedie (ib. p. 285). Veggiamo in fatti che Lodovico Sforza, fra le altre cose da lui operate a pro delle lettere, fece aprire in Milano un teatro, e ne abbiamo in prova un epigramma di Lancino Corti poeta di questi tempi: Saecula temporibus priscis tua, maxi Princeps, Fama loquax chartis praeferat atque decus. Quando magis Latiae licuit sperare Camoenae Quando plus tetricae commeruere Deae? Pulchrius aut Sophiae sub quo duce cura theatri ‘ ^iam quae cura ducis dulcior esse potest? Musarum postquam sublimia tecta renasci More jubes, ingens jura cothurnus habet. Epigr. l. 2, p. 21. Finalmente all’ anno 14<)9 a’ i o di febbraio: Il Duca di Ferrara fece fare in la sua Sala grande la festa seu Commedia di Sosia di Terenzio