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740 ’ ■ LIBRO Pavia nella chiesa di S. Tommaso, e riferita dagli stessi scrittori, altre notizie non ci somministra se non che egli ebbe il titolo di conte; che fu consigliero del secondo duca di Milano, cioè di Giammaria Viscont15 e che sostenne le cattedre di Diritto civile, non solo in Pavia, ma in Torino, in Parma e in Siena j e che con uno di que’ fastosi titoli allora usati fu detto monarca delle leggi. In quali anni fosse chiamato Cristoforo alle tre altre università mentovate, non si può accertare. Solo è indubitabile che, come avea cominciato, così ancora finì in Pavia, ove morì a’ 16 di maggio del 1425. Altri onorevoli nomi a lui dati da’ susseguenti giureconsulti si posson vedere presso l1 Argelati, il. quale ancora annovera le opere da lui composte, nelle quali si dice che molte leggi egli ha richiamate all1 antica loro chiarezza, emendando gli errori da altri commessi nello spiegarle. Fra esse però poco più altro abbiamo alle stampe che i Consigli legali.

III. Due scolari ebbe fra gli altri Cristoforo, i quali in fama di dotti giureconsulti andarono ancora innanzi al maestro, cioè Rafaello Raimondi comasco, detto comunemente Rafaello da Como, e Rafaello Fulgosio piacentino. Amen- • due però, se crediamo a Giason del Maino citato dal Panciroli (c. 82), troppo ingrati mostraronsi al loro maestro, sopprimendone i libri, e poi spacciandoli come lor proprj. Non son nuove cotali accuse, e ne abbiam già veduti molti altri esempj, e abbiamo ancora osservato che quanto è fucile f apporre ad altri un tal delitto, altrettanto il provarlo è difficile.