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SECONDO 7O7 chiamati’ a sedere al fianco de’ principj, e ad esser l’oracolo delle corti. Quindi se grande era sempre stato, come ne’ tomi precedenti di questa Storia si è potuto vedere, il numero de’ giureconsulti, in questo, di cui scriviamo, esso crebbe a tal segno, che appena possiamo sperare di darne una giusta idea. E molti veramente furon tra essi uomini di grande ingegno che lume ed ornamento non picciolo accrebbero a questa scienza; la quale se non comparve ancor corredata da quella molteplice erudizione e da quel critico discernimento che rende tuttor celebri i nomi di alcuni giureconsulti del secolo susseguente, molto fu nondimeno e rischiarata da essi, e purgata almeno in parte dalla barbarie de’ secoli precedenti. Facciamoci dunque a parlare se non di tutti, che a ciò solo si richiederebbe un ampio volume, almeno de’ più illustri. Nel che seguiremo, come in addietro abbiam fatto, l’ordin tenuto dal Panciroli, a cui ci lusinghiamo però di potere aggiunger più cose da esso non avvertite, e di corregger più falli ne’ quali egli è caduto, come dovea necessariamente avvenire a chi prima d’ogni altro ha preso a trattare con giusta estensione questo argomento.

II. Cristoforo da Castiglione milanese è il primo che dal Panciroli si nomina (De clar. Leg. Interpr. c. 80). L’Argelati (Bibl. Script, mediol. t. 1, part. 2, p. 355), e prima di lui Antonio Beffa Negri ni (Elogi di persone della casa Castigl. p. 248) lo dicon nato da Francesco e da Barbara Biraga, e gli dan per moglie Anna da Baggio; ed è probabile che il