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SECONDO 7^5 lilà ne l,a pubblicata il Borsetti (Hist. Gymn. ferrar. t. 2, p. B3), mandata a Daniello Fini cancelliere dell’università di Ferrara, in cui scherzevolmente lo prega a inviargli il danaro, onde pagare la pigion della casa; e qualche altro componimento inedito ne ha questa biblioteca Estense fatto in morte del celebre Lodovico Casella referendario di Ferrara, da noi mentovato altrove con lode. Il P. Angiolgabriello attribuisce a lui pure i tre libri di Varia storia , i quali veramente sono opera di Niccolò Leonico Tomeo, o Tommasi. Presso lo stesso scrittore si posson leggere molti elogi fatti al Leoniceno, e fra gli altri un breve di Leon X pieno di stima e di espressioni onorevoli a lui diretto , da cui ancor si raccoglie che Niccolò era stato maestro di Pietro Bembo. Lorenzo de’ Medici innoltre, che dal P. Angiolgabriello è detto con grave anacronismo gran duca di Toscana , avea in grandissima stima il Leoniceno , come dalle poc’anzi citate lettere del Poliziano raccogliesi chiaramente. Il Giovio per ultimo nel formarne l’elogio, dopo aver detto (Elog p. 43 vers.) che niuno tra’ professori di medicina spiegò più chiaramente i dogmi di quella scienza, niuno con eloquenza e con forza maggiore confutò gli errori de’ verbosi Sofisti, aggiugne che ei fu uomo parchissimo di sonno e di cibo, d’illibati costumi, spregiatore delle ricchezze, e che non conosceva pur le monete, tale in somma che sarebbe stato creduto uno Stoico, se non avesse sempre mostrato un sembiante lieto e piacevole j e conchiudc narrando che avendolo egli