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TERSO 12j3 pubblicò ivi pure per la prima volta il Salterio in greco e in latino. Nella stessa città vide per la prima volta la luce il Vocabolario greco di questo dotto religioso. Il Sassi osserva (Hist. typogr. mediol. p. 167) che non vi ha data di anno e di luogo , e che solo dalla prefazione si raccoglie che esso fu stampato in Milano dopo il 1480 {a). Il Crestone vi aggiunse poi ancora il Vocabolario latino greco) le quali opere, se si abbia riguardo a’ tempi in cui furono scritte; ridondano a onor grande del loro autore. Ed ei fu avuto veramente in conto di uno dei più versati in quella lingua, e si posson vedere presso il sopraccitato Sassi gli elogi a lui fatti da molti scrittori di que’ tempi, e singolarmente da Buonaccorso pisano e da Jacopo Croce bolognese dotto esso ancora in tal lingua, il qual pubblicando verso la fine di questo secolo gli Inni di Callimaco da sè recati in versi latini, si compiace che questa sua traduzione sia stata approvata da Demetrio Calcondila e da Giovanni Crestone, paragonando (à) Credono alcuni che più antica dell’edizion milanese , la quul non ha data, sia quella fatta in Vicenza nel 1483. Ma di ciò non vai la pena di disputare. Certo è che queslo Lessico ottenne allora tal plauso, mentre per altro 1’Italia non era scarsa d’uomini in questa lingua dottissimi , che sette o otto volte fu riprodotto. Pareva perciò, che alquanto più moderata dovesse esser la criliea che’ fecene Aringo Stefano (Episl. (h Typogr. suae stani); e * h* ci dovesse persuadersi ch’ei pure, se fosse vissuto a: tempi del Crestouc, ei avrebbe dato un Lessico assai inferiore a quello che in tempi di luce tanto maggiore ei diede al pubblico.