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terzo i irji al servigio del pontefice Niccolò V, presso il quale egli era fin dal 1451 j perciocché in quest1 anno il pontefice di lui si valse per iscrivere una lettera all1 imperador Costantino (Georg. Vita Nicc. V, p. 99). In Roma ei fu carissimo ancora ai Cardinal Bessarione, che il prese a suo domestico*, e quanto ei ne stimasse la probità , cel mostra ciò che racconta Paolo Cortese (De Cardinal, p. 36), cioè che avendogli il cardinale data a custodire una gran somma di denaro, e richiesto da taluno, perchè-tanto si fidasse di Teodoro, perchè, rispose, ei suole far più conto della dottrina che del denaro. Aggiugne il Boernero che, morto Niccolò, ritirossi il Gaza presso il re Alfonso a Napoli, che, poichè questi ancora fu morto, fece ritorno a Roma; che il Cardinal Bessarione gli ottenne un ricco beneficio nella Calabria, ossia nella Magna Grecia, ma el11 ei non perciò volle partirsi da Roma, e che anzi con ima troppo filosofica indolenza lasciando ogni cosa in mano d1 infedeli agenti, ei non ne trasse alcun frutto. Di questo passaggio del Gaza a Napoli abbiam sicura notizia presso Bartolommeo Fazio, che era a quei tempi alla corte medesima, il quale aggiunge che Alfonso, accoltolo con onore, gli assegnò un annuale stipendio (De Viris. ill. p. 27). Ma io penso ch’ei non tornasse a Roma se non più anni dopo; perciocchè troviamo che da Paolo II, eletto nel 1464 il Gaza fu Fnbroni (Vita Cositi. Atrd. t. 2, p. f18) se ne scusi), ndducendone per ragione la risoluzion die avea presa di tornar fra non inulto in Grecia;*il che però non lu da lui eseguito.