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TERZO 1 1 Arginatolo a fine che gli bggessi più libri Greci, di che lui aveva desiderio di udire, et insieme con lui tolse un altro Greco dottissimo il simile a salario a fine di udire più lezioni. Messer Giovanni vi leggeva opere di Aristotele in Filosofia Naturale, della quale egli aveva bonissima notizia. Da quell’altro Greco udiva certe lezioni straordinarie. secondo che gli veniva voglia, benchè Messer Palla fussi dottissimo in quella lingua per avervi dato luogo tempo opera, e lette le lezioni non perdeva mai tempo, ma attendeva a tradurre C opera di Sancto Giovanni Grisostomo di Greco in Latino. Gli scrittori fiorentini di fatto, e il P. Negri singolarmente (Script Florent p. 443)? accennali più opere di S. Giovanni Grisostomo, di Plutarco, di Platone ed altri Greci da Palla recati in latino; ma non ci dicono ove esse conservinsi. L’aliale Mehus parla ancor di una Cronaca manoscritta l. cit. p. d.\6) di Lorenzo di Francesco direttor della chiesa di S. Michele di Castello, che si conserva in Firenze, nel proemio della quale dice l’autore di averla data a correggere ed ad emendare a Palla, di cui fa un grande elogio. Un altro encomio di Palla detto da Timoteo Maffei veronese ha pubblicato il medesimo ab. Mehus (ib.p. 280), a’ quali io aggiugnerò due altri che ci fanno il carattere di questo dottissimo uomo ed ottimo cittadino. Il primo è di Paolo Cortese, che così cel descrive (De Homin. doct.p. 21, ec.): Tum etiam ex eo genere numerabatur Pallas Strozzas, quem cum natura tum studio doctrinae sapientem feriali. Ex celiait e nini is unus in omni genere