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TERZO!Oq5 a que’ tempi, ne’ quali da pubblici archivi, che gli furon aperti, ha potuto raccogliere le opportune notizie, egli è scrittore esattissimo, minuto talora fino all’eccesso, e diligente nel corredare la Storia di molti autentici monumenti che la confermano e la illustrano mirabilmente. Ella fu poi ristampata più altre volte, e intorno a queste diverse edizioni, e ai cambiamenti che il Porcacchi singolarmente in quella del 1565 a suo capriccio vi ha fatti, degne sono da leggersi le osservazioni di Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 2, p. 276). Di questa Storia e dell’autore di essa parla con molto disprezzo il Vida nelle sue Orazioni in favore de’ Cremonesi. Ma egli è stato difeso con un’Apologia che ne ha pubblicata l’anno 1712 il P. Giampaolo Mazzucchelli Somasco. Alla Storia di Milano va unita una compendiosa Storia degli Impcradori da Giulio Cesare fino a Federigo Barbarossa, opera del medesimo Corio, di cui ancora si hanno inediti due libri delle Vite d’uomini illustri. LV. L’ultimo tra gli storici milanesi di questo secolo riguardo al tempo, ma il primo riguardo a’ pregi e alle doti che proprie sono di uno scrittore, fu Tristano Calchi. Egli era parente del celebre Bartolommeo Calchi da noi mentovato con lode nel primo libro, e che da lui vien detto fitmiliae no strac decus et diluitati s rncae auctor (praef. ad Hist), e secondo i monumenti accennati dall’Argelati (l. c.p. 425) era nato circa il 1462. Ebbe a suo maestro Giorgio Merula, di cui egli parla con molta lode. Poichè questi fu morto nel 1494 lasciando