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la morte di Pier Leoni, gli era facile il profetare, quando già era avvenuta la fatal rovina di Pietro. Il Giovio sembra persuaso (l. cit.) che da Piero fosse quel misero medico gettato nel pozzo. Pietro Valeriano al contrario afferma (l. cil.) di’ ei gellovvisi da se medesimo. Ma deesi riflettere che egli scriveva a’ tempi di Clemente VII, cugino di Pietro, e 11011 era perciò opportuno il far motto di tal delitto. Scipione Ammirato accenna il dubbio che allor ne corse, ma non osa deciderlo: Cavossi fuori voce, che egli vi si fosse gittato da se medesimo... ma si rinvenne... esservi stato gittato da altri, secondo dice il Cambi, da due famigliari di Lorenzo; ma se con il consentimento di Pietro, o no, nè egli il dice, nè io ardisco approvarlo (Stor. fiorent. t. 2,p.187). A me sembra però, che l’autorità del Sanazzaro debba avere un gran peso, finchè almeno non si produca altro più autorevole monumento che la distrugga; molto più ch’essa è confermata da uno storico sanese contemporaneo, cioè da Allegretto Allegretti che così ne lasciò scritto: Maestro Pier Leone da Spoleto, che lo medicava (parla di Lorenzo) fu gittato in un pozzo, perchè fu detto, che /* haveva avvelenato; nientedimeno per molte ragioni si concludeva per molti non esser vero (Script. Rer. ital. vol 23) (*). (/) Quando io scriveva queste ricerche sulla morte del medico l’ierleone, non mi era ancora giunta alle mani F opera del eli. sig. canonico Bandini intitolata Collccliu vetcrum Muiiuincnluruni, ec. stampata in Arezzo

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