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SECONDO 6'1) se orationes lepidissimas, Commentaria in Hippocratem, Gallienum et Avicenna tu, et arguta consilia in Medicina. Tandem senio deficiens Paduae sepultus fuit Di queste opere però non so se alcuna se n’abbia alle stampe, trattone un tratto latino intorno all1 aiutar la memoria con alcune regole e con alcune medicinali bevande , di cui avea copia di antica edizione il sopraccitato Cardinal Querini. Non si può accertare quand’ei morisse; e chi il fa giugnere fino al 147 * » chi fino al 1480 Comunemente però si crede, come si afferma ancor dallo Schedel, ch’ei morisse in Padova, ov’egli forse tornò dopo 1* infelice sua contesa col Sulmonese. Vili. Di Pietro Leoni da Spoleti poche notizie ci danno gli storici dell’università di Padova. Alquanto più stesamente ne ragiona il Fabbrucci nella più volte mentovata sua Storia di quella di Pisa (Calogeni, Rare, d Opusc. t. 40, p. 102, ec.). Ch’ei fosse di patria spoletino, e non fiorentino, come per errore ha scritto Pietro Valeriano (De Infelic. Literator. l. 1), è certo, oltre altre prove. per le molte lettere a lui scritte da Marsiglio Ficino, delle quali diremo appresso, e ove sempre gli si aggiunge il nome di Spoletino. Il Fabbrucci in un documento dell’archivio pubblico di Firenze ha trovato menzione di Leonardo che gli fu padre. Egli aggiunge che Pietro esercitò la medicina, e ne fu professore in Venezia, in Bologna, in Roma, in Pisa, in Firenze, in Padova. E quanto a Pisa e a Padova, la cosa è certa. Ma per riguardo all’altre città, non so