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TERZO ()8l il Ranzano in fama iT uomo assai dotto in quella lingua. In età di soli vcnlolto anni fu nominato provincial del suo Ordine nella Sicilia; intervenne ancora a parecchi Capitoli, e in diverse occasioni fu destinato a ragionare pubblicamente, e scrisse perciò quelle molte Orazioni che ancor si conservano manoscritte. Fatto indi maestro del sacro palazzo, e due volte inviato da Pio II a bandir la crociata contro de’ I urdù, fu poi da Ferdinando I re di Napoli destinato a maestro del suo figliuolo Giovanni; e finalmente da Sisto IV nell’anno 1476 fatto vescovo di Lucera. Ma poco tempo ei potè assistere alla sua chiesa; perciocchè nel 1482 il veggiamo in Sicilia inquisitor generale; poscia nuncio del pontefice in Francia, non sappiamo precisamente a qual tempo; indi l’an 1488, come pruova il Zeno, alla corte di Mattia Corvino re d’Ungheria , alla cui morte ancora ei trovossi presente l’an 1490 e ne recitò nelP esequie Porazion funebre. Tornato per ultimo in Italia e alla sua chiesa, ivi non molto appresso finì di vivere nel 1493XVL Delle opere dal Ranzano composte diligente sopra ogni altro è l’indice del suddetto Barcellona, perchè egli molte ne ha avute sottocchio, e attentamente disaminate. Gli Annali di tutte l’età da lui scritti in latino, che si conservano nella libreria di S. Domenico in Palermo , erano in otto volumi; ma il quarto già da oltre ad un secolo si è perduto. Tutta l’opera è divisa non in 61 libri, come credesi comunemente, ma in 50, e in essa cominciando dalla creazione del mondo, giunge fino a’ suoi