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93a LIURO delle sostenute fatiche, ma la morte , da cui fu sorpreso in età di anni cinquantotto, troncò il filo degli onori che gli erano destinati, il Patrizj, dopo avere così descritta la Vita di Fabiano, passa a far grandi elogi della pietà, del senno, della dottrina, ond’era fornito; e rammenta singolarmente la biblioteca da lui aggiunta alla chiesa di Montepulciano sua patria, di cui era arciprete. Ch’egli scrivesse opera alcuna, il Patrizj nol dice, nè trovò chi ne faccia menzione; e probabilmente fu egli ancora troppo distratto nell’amministrazion degli affari a lui confidati, perchè potesse occuparsi nel distender trattati, o libri.

XXV. Per somigliante maniera fu dal suo sapere nel Diritto canonico sollevato alle più ragguardevoli dignità Pietro dal Monte veneziano. Di lui ha scritto esattamente non meno che ampiamente il P. degli Agostini (Scritt venez. t. 1 p. 346, ec.), e dopo lui l’eruditissimo monsignor Giangirolamo Gradenigo arcivescovo di Udine (Brix. Sacra, p. 33^, ec.), e io posso perciò spedirmene brevemente, rimettendo chi legge ai due sudditi scrittori. Il primo di essi singolarmente ha confutata con forti argomenti l’opinione di chi ha affermato ch’ei fosse di nascita del tutto oscura, e ch’ei servisse qual pedagogo ad Antonio Corario e a Gabriello Condolmieri, che fu poi Eugenio IV, di amendue i quali era Pietro assai più giovine. Questi ebbe la sorte di avere a suo maestro il celebre Guarino da Verona, da cui fu istruito non solo nella lingua latina, ma ancor nella greca. Bramoso poscia d’istruirsi nella filosofia,