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872 LlflRO co. Mazzucclielli (1. cit. t. 2,par. 1,p. 2^2) (a); Vincenzo Paleo! li bolognese avolo del celebre Cardinal Gabriello Paleotti, e professore esso ancora in Bologna, di cui il Panciroli (c. 149) riferisce un magnifico elogio fattogli da Filippo Beroaldo il vecchio. Di alcuni altri che fiorirono in questo secolo in parte, e in parte nel seguente , come di Carlo Ruini reggiano e di Alberto Bruni astigiano, ci riserbiamo a parlare nel VII tomo. Finalmente il Panciroli nomina sol di passaggio (c. 141) Paolo Cittadini, di cui ci lascia dubbiosi s1 ei fosse milanese di patria, ovver padovano. Ma milanese indubitatamente lo dice Marco Mantova (Epit. Viror. ill. n. 206), e con più certezza confermasi ciò dal titolo premesso alla sua opera de Jure Patronatus stampata per la prima volta in Friburgo nel 1543, nel quale egli è detto de Mediolano. E in Friburgo appunto era egli professore di leggi, colà chiamato per la fama in cui era d’uom dotto, e vi stette più anni, finchè tornato a Milano, fu ivi giudice delle appellazioni nel foro ecclesiastico sotto i due Ippoliti Estensi fino alf anno 1525 in cui finì di vivere. Così si afferma dall’Ar gelati (Jiibl. Script, mediol. t.1, pars 2, p. 436, ec.), il quale poscia con grave anacronismo soggiunge che di lui si hanno più lettere scritte al Cardinal Federico Borromeo Tanno 1Ò99 (*). (a) Un’Orazione di Girolamo Hottigella in favore di Gianfiiipjjo Gambaloita podestà di Pavia, stampata due volle sulla fine del secolo xv, si rammenta dall' abaLe Marini [Vegli Archiatri ponti f. t. 2, p. »). Tra5 celebri giureconsulti ommessi dal Panciroli