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SECONDO 835 vent’anni egli ha procacciato a quell’università, e per allettarlo vie maggiormente a trattenersi in, essa, s’impieghino /joo fiorini larghi nella compera di beni immobili nella città o nel territorio di Pisa da donarsi in perpetua proprietà allo stesso Soccino. Ciò non ostante lo troviam nell’anno seguente capitano del popolo in Siena (Allegr. l. cit. p. 829, 830, 831); ed è probabile che nell’occasion della guerra di Carlo VIII, da cui quell’università, come altrove si è detto, sofferse non poco danno, egli interamente la abbandonasse. Ei però cadde in sospetto presso de’ Fiorentini di aver avuta gran parte nel sottrarre che fece il re di Francia quella città al loro dominio. Così accenna il Fabbrucci, e ne abbiamo più chiara pruova negli Annali dell’Allegretti, da’ quali ancor raccogliamo che il Soccino fu inviato ambasciador de’ Sanesi a Lodovico il Moro duca di Milano: Adì 29 detto (cioè di dicembre del 1494) tornò Miss. Bartolommeo Sozzino Ambasciadore da Milano , e fe’ la via di Pisa, e poi per mare, per non capitare sul terreno de’ Fiorentini, perchè tengono ancora Campiglia; e questo perchè e’ Fiorentini anno usate strane parole verso il Sozzino, stimando, che lui si sia operato a far liberar Pisa (ib p. 896). Noi troviamo il Soccino in Siena in tutto l’anno seguente (ib. p. 837, 8 (0, 852, ec.), adoperato nel provvedere a’ bisogni della sua Repubblica, e indi a’ 28 di gennaio del 14j)6 il veggiani di nuovo ambasciadore allo Sforza, e di nuovo veggiam fatta menzione dell’odio in cui aveanlo i Fiorentini. Giovedì adì 28 di Gennaio Miss.