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654 LIBRO fatte. E que’ medesimi che altro non fecero che compilare le osservazioni de’ lor maggiori, debbonsi ciò non ostante lodare, perchè in tal modo le renderon più note, e stimolarono altri a tentar cose nuove. Noi verrem qui ragionando non già di tutti coloro che o professaron quest’arte, o in essa scrissero qualche libro; che troppo lunga, e, per riguardo a questa Storia, troppo inutil fatica sarebbe questa. Ci basterà lo scegliere quelli de’ quali veggiamo farsi più grandi elogi, e quelli le cui opere sono ancor di qualche vantaggio a’ professori di questa scienza.

II. Michele Savonarola, nel suo opuscolo più volte da noi citato De laudibus Patavii, da lui scritto circa il 1440 novera alcuni medici che in quella università al principio di questo secolo furono illustrati (Script Rer. ital. vol. 24, p. 165, ec.); e il primo di essi è Antonio figlio di Cermisone di Parma condottiere delle truppe venete, e nato in Padova di madre padovana; di cui dice solo generalmente che fu famosissimo, e che nella pratica superò tutti i medici de’ suoi tempi. Più precise notizie ce ne dà il Facciolati (Fasti Gymn. patav. pars 2 ì p. 122), citando i monumenti di quella università, da’ quali raccogliesi ch’ei fu ivi professore di medicina dal 14 k 3 fino al 1441? Cl,‘ ^,ni di vivere. Prima però egli era stato professore di medicina nella università di Pavia, come raccogliam dal catalogo di quei che ivi leggevano l’anno 1399, quando essa era stata trasportata a Piacenza (Script. rer. ital. vol. 20, p. 940). E da Pavia è probabile ch’ei facesse passaggio