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LIBRO argomento della gran (fama a cui era giunto; che l’anno 1426 fu chiamato a Venezia per affari della Repubblica insiemi col Fulgosio e con Prosdocimo de’ Conti; e che tornato a Padova, ivi morì l’anno seguente 1427? ne^ f|,,a^ Par‘nienti finì di vivere il Fulgosio. L’epoca della morte di questi due celebri giureconsulti, sconosciuta al Panciroli, vien confermata dalla Cronaca di Trevigi pubblicata dal Muratori, in cui all’anno medesimo si racconta (Script rer. ital. vol. 19, p. 864), che mentre in Venezia e in Trevigi infuriava il contagio, mancaron (di vita in Padova due eccellentissimi e celebri giureconsulti, che erano professori e concorrenti in quella università, maestro e discepolo, cioè Rafaello Fulgosio (detto ivi Furigosus) da Piacenza in età d’anni sessanta, e Rafaello da Como in età d anni quaranta. Siegue poscia narrando che l’anno stesso morì in Trevigi Alberto da Pietrarossa giureconsulto, uomo più eloquente che dotto, e che lasciò ad una sua unica figlia un ricchissimo capitale, contra quel detto de’ filosofi, dice scherzando il cronista, che dal nulla non si fa che il nulla (*). Ma tornando al Raimondi, ch’egli morisse in etù (*) Alberto da Pietrarossa qui da me accennato fu uomo illustre ai suoi tempi, e nel 1408 fu dal Senato veneto deputato insieme con Francesco Za bare Ila, e poi con Jacopo de’' Fabbri, ad assistere a’ suoi ambasciatori mandati a comporre le differenze de’' Genovesi col duca di Savoia, e fu ancora ambasciadore della Repubblica a’ Fiorentini , come si afferma in un codice indicatomi dal più volte lodato sig. co. Rambaldo degli Azzoni Avogaro canon.co di Trevigi.