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PRIMO 75 le poesie da lui composte, delle quali per altro nulla or ci rimane. Abbiamo in fatti più libri dati allora alle stampe, e a lui dedicati come splendido mecenate. A me basta accennare la bella edizione di Dante , fatta in Milano l’anno 1478, co’ Comenti di Guido Terzago, e dedicata a Guglielmo da Martino Paolo Nibbia (che in latino si appella Nidobeato) novarese. In essa egli lo celebra non solo per guerriero valoroso, ma pel coltivamento ancora de’ buoni studj, ne’ quali dice eli’ ei può gareggiar con chiunque non sol di quella , ma di tutte le età passate, e io non so, dice egli, se sia cosa più ammirabile, che tu con piacevole impero governi i suoi sudditi, e col maturo senno i tuoi confinanti ed alleati, i quali a te ricorrono non altrimente che all’oracolo di Giove, o di si palline, ovvero che di mezzo a sì gravi cure tu possi pure toglierti talvolta a te stesso, e impiegar nello studio molte ore ogni giorno; imitando in ciò Caio Cesare, di cui si narra che anche tra le guerre continuando i suoi studj, non lasciò passar giorno senza qualche erudita lettura. Tu ben sai che per ventisette anni presso te io sono stato or leggendo, or ascoltandoti leggere; e spesse volte mi sono maravigliato che essendo tu stato fin da giovinetto fra C armi, che nemiche son delle lettere, abbi nondimeno acquistato sì vasto sapere, quanto appena ne hanno coloro che tutta la vita passano diligentemente e faticosamente nelle scuole de’ Filosofanti. Ne loda poscia la cortesia e la liberalità verso tutti, cui lo stesso Nibbia avea di continuo provata in se stesso