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73 LIBRO Natale delle Laste, e con erudite ed esatte annotazioni illustrata dal sig. D. Jacopo Morelli, racconta che Gianfrancesco, oltre l’avere a Vittorino assegnati venti scudi d’oro al mese, fece addobbare una casa in cui egli dovesse separatamente abitare insieme coi suoi scolari, e che in essa vedeansi gallerie e passeggi assai dilettevoli, e vaghe pitture che rappresentavan fanciulli fra loro scherzanti, onde quella casa fu detta giocosa (Vitii Vieto rin i Fcltr. Patav. 1774 P- 47)- La scuola di Vittorino era al medesimo tempo frequentata da più altri giovani, che non sol da ogni parte d’Italia, ma dalla Francia ancora, dall’Alemagna, e perfino dalla Grecia colà si recavano (ib. p. 51). E Mantova pel sol Vittorino, e per la sola protezione a lui accordata da Gianfrancesco, otteneva allora fama non disuguale a quella delle università più famose. Di questa gloria entrò a parte ancor Paola de’ Malatesti moglie di Gianfrancesco; perciocché, come pruova l'ab. Mehus (Vita Ambr. camald. p. 409) col testimonio di Vespasiano fiorentino, ella fu matrona istruita ne’ buoni studj, e a lei singolarmente dovettesi la nobile educazione che diede alla sua prole. Lodovico, figliuolo e successore di Gianfrancesco, apprese da lei ad esser benefico verso gli uomini dotti. Francesco Filelfo, il qual bramava che sopra ogni altra virtù fossero i principi liberali a vantaggio delle scienze, e che * spesso colle sue lettere gl’importunava a darne a lui medesimo qualche pruova , scrisse, nel gennaio del 1452, a Lodovico, pregandolo di